giovedì 1 novembre 2012
Preparazione al "Remembrance Day"
"L'undicesima ora dell'undicesimo giorno dell'undicesimo mese" del 1918, così riporta la storia, venne firmato l'armistizio che dichiarò ufficialmente conclusa la Prima Guerra Mondiale, almeno per i Paesi aderenti al Commonwealth. (In Italia, per esempio, era tradizione celebrare la fine della Grande Guerra il 4 di novembre, con il comunicato del maresciallo Diaz che annunciava al Re la vittoria sull'Austria).
In Gran Bretagna la ricorrenza è molto sentita.
Qui, il giorno 11 novembre, vengono rispettati due minuti di silenzio, in occasione dell'ora sopra riportata, ma fin da un paio di settimane prima della data convenuta si mette in moto la campagna del "Remembrance Poppy", in Italia praticamente sconosciuta.
Cos'è questo "poppy", e cosa significa tutta l'iconografia a lui collegata?
Il "poppy" è, letteralmente, il papavero. Il fiore è stato scelto come simbolo della campagna, e del giorno del ricordo, a seguito del grande successo avuto dal poema "In Flanders Fields".
Scritto da un combattente canadese e pubblicato nel 1915, in pieno conflitto, il libro è diventato fin da subito un successo editoriale, molte parti di esso furono usate dalla propaganda e il riferimento ai "papaveri rossi che sorgono dai sepolcri dei militari" ha ispirato proprio il fiore come emblema.
Ogni nazione del Commonwealth, e in UK ognuno dei quattro "stati" che lo compongono, lancia l'iniziativa con un paio di settimane di anticipo rispetto alla data canonica dell'11.11
Qui in Scozia l'ente, per così dire, preposto all'organizzazione è chiamato "Poppy Scotland", che è parte del "Royal British Legion"; è un'associazione di volontari, senza scopo di lucro, che organizza gli eventi e si occupa di fare avere il ricavato delle iniziative in beneficenza per le famiglie dei soldati britannici rimasti uccisi in combattimento. L'associazione, oltre a "decorare" qui in Edimburgo il giardino sotto lo "Scott Monument", che dà proprio su Princes St., come si vede dalle foto sopra, distribuisce in tutta la Scozia, nei luoghi pubblici come biblioteche, per esempio, i papaveri di carta, che si ritirano a seguito di una donazione in denaro.
E' davvero incredibile l'attaccamento, il "commitment" direbbero qui, che le persone "comuni" hanno per questa iniziativa. Sui bus, per strada, nei supermarket, nelle stazioni, negli uffici pubblici, insomma praticamente dappertutto è comune vedere il "poppy" appuntato sul bavero della giacca, sui giubbotti, sui maglioni delle signore... e la cosa particolare, è che anche molti giovani aderiscono all'iniziativa, tanto che è altrettanto comune vedere un poppy su una divisa scolastica.
Anche le squadre di calcio e rugby, per esempio, giocano con una maglia speciale, con il poppy appositamente disegnato, nel turno di campionato in concomitanza con la festività.
Il poppy non ha la stessa sembianza ovunque: per esempio, in Scozia ha quattro petali, mentre nel resto dell'UK ne ha due, con una foglia verde assente invece qui (foto sopra, il nostro poppy appeso in casa alla bandiera scozzese).
Ogni anno vengono raccolte migliaia di sterline; ci sono stati, anche in tempi recenti, movimenti di protesta contro i poppies; tuttavia, questa è una tradizione consolidata che avrà, come detto, il suo culmine nella giornata di domenica 11 novembre.
Il giorno in cui, tra l'altro, la Scozia affronterà gli All Blacks; al "Murrayfield" ci sarà occasione per rendere onore a tutti i rugbysti caduti nelle due guerre mondiali, sotto all'arco che li ricorda.
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