Oggi è il "Remembrance Day", il giorno in cui nel Regno Unito e in tutti i Paesi aderenti al Commonwealth si ricordano i caduti in battaglia.
Come già spiegato da queste pagine, l'occasione prende avvio dalla data convenzionale di fine della Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale, ma per estensione in questo giorno vengono celebrati tutti i militari caduti in servizio, compresi i caduti delle recenti missioni di pace.
Oggi, in tutta Edimburgo sono stati tenuti numerosi "Services" per ricordare i caduti.
Io, ho scelto di partecipare ad uno di quelli cui, per come sono cresciuto, mi sentivo più coinvolto.
Questo monumento, un orologio in pietra, era stato donato alla città dal Club nel 1922 per celebrare l'eroismo di una squadra che ha visto 16 elementi della sua rosa rispondere alla chiamata alle armi, entrando nel 16th Royal Scots, un battaglione divenuto famoso col soprannome "footballers' battalion", il battaglione dei calciatori. A questi sedici volontari si sono aggiunti 500 tifosi e abbonati Maroon, più altri provenienti dagli Hibs e calciatori di Raith Rovers, Falkirk e Dunfermline.
Insomma, in questi giorni molto difficili per il Club, per ragioni diverse, una folla composta si è recata in Grosvenor St. per prendere parte al servizio, organizzato in ogni minimo dettaglio.
C'era tutta la squadra, reduce dal pareggio di ieri ad Inverness, moltissimi tifosi, due bande militari; il momento più toccante della cerimonia, oltre al minuto di silenzio rispettato anche da chi passava per caso, magari appena sceso da un treno, e dai tifosi che si stavano già dirigendo al Murrayfield per Scozia-Nuova Zelanda di rugby del pomeriggio, è stato quello della sfilata, composta, per deporre le corone di "poppies" sotto l'immagine del memoriale.
C'erano corone del Club, ma anche di molte istituzioni civili e militari; c'era la corona dell'Hibernian, del Leyton Orient, c'era qualcuno con la sciarpa dei Rangers a portare il tributo ad una squadra che, mi rendo sempre più conto, esula dal concetto del calcio fine a se stesso.
Onestamente, una delle cerimonie più commoventi e toccanti cui mi sia capitato di partecipare.
Nel frattempo, presso il "War Memorial" del Murrayfield, che ricorda tutti i rugbysti caduti in battaglia, la SRU e la Federazione Neozelandese hanno depositato le corone di poppies.
Appena entrato allo stadio, prima di salire le scale per accedere alla tribuna stampa per la partita, mi sono portato nei pressi dell'arco per rendere, rispettosamente, omaggio al memoriale.
Nessun commento:
Posta un commento