Quando ho ricevuto la conferma di accettazione della richiesta di accreditamento agli “EMC Autumn Test 2012” della Scozia, sapevo che l’ultima gara, nonostante l’avversario non fosse la squadra più forte del pianeta o la mia nazionale preferita, aveva comunque “qualcosa” di interessante.
Quel qualcosa si chiamava Pittodrie Stadium.
Già, perchè la SRU aveva deciso di giocare contro All Blacks e Springboks al Murrayfield, ovviamente, ma l’ultimo test match contro Tonga era in programma ad Aberdeen.
Quindi, bisognava anche organizzare il viaggio, per arrivare ad Aberdeen. Non bastava prendere il bus numero 26 da Princes St. e scendere in prossimità dello stadio, poche fermate e qualche minuto dopo, inclusa la deviazione per i lavori sulla linea dei tram (vedi sotto...) in zona Haymarket.
Dopo un veloce confronto su internet, decido che la via migliore sarà il bus. Anzi, per essere precisi, il Megabus. Qui sono senz’auto, i treni costano veramente troppo e il modo migliore di muoversi per la Scozia, ma direi per tutto il Regno Unito, restano i bus. Mettendo in preventivo, ovviamente, di avere un pò di tempo a disposizione.
Partenza dalla St.Andrew’s Bus Station alle 8.25am, arrivo alla Bus Station di Aberdeen attorno alle 11.30; prima, colazione come al solito splendida allo Snax Cafè, un bar gestito da quattro ragazze molto “easy” in una via abbastanza nascosta in fianco al St.James’ Centre, che a mio parere vale una visita anche se si è di passaggio per Capital City.
All day breakfast a £3, caffè a 50pence.
Quindi, corroborati nello spirito ma soprattutto nel corpo, possiamo affrontare il viaggio verso la Granite City.
Arriviamo ad Aberdeen dopo essere passati per Perth, dove abbiamo cambiato bus; qui, troviamo ad attenderci già a bordo moltissimi ragazzi diretti alla partita, come noi, nonchè alcuni turisti che scenderanno poi a Dundee. Il viaggio è lungo, però il paesaggio, nonostante in alcuni momenti sembri tutto uguale, ha alcuni momenti di rara bellezza; tra questi, per me, il passaggio sul Forth Bridge, il “Golden Gate Bridge” di Edimbugo.
In prossimità di Aberdeen, alla nostra destra si spalanca il Mare del Nord, freddissimo ma baciato da un (timido) sole che farebbe, con molta fantasia, quasi pensare ad un asciugamano sulla spiaggia.
Aberdeen è bella; la città deve il soprannome di “Granite City” al fatto che i suoi palazzi, per la maggior parte, sono stati costruiti col granito, che conferisce a tutta la città il caratteristico colore grigio.
Siamo in anticipo e riusciamo anche a fare i turisti, per un’oretta. Non ci sono monumenti “indimenticabili”, ma l’insieme, con il porto, il mare, il sole e, forse, anche il periodo già natalizio, mi lascia davvero un bel sapore.
Arriviamo a piedi al Pittodrie, che si spalanca ai nostri occhi da una parallela alla strada che stavamo percorrendo. Lo stadio è situato quasi in riva al mare, che si intravede dalle tribune dietro il campo da golf che parte dal piazzale dietro il “Richard Donald Stand”, lo stand più nuovo, su due livelli, costruito dietro una delle due porte.
L’architettura del Pittòdrie, pronunciato rigorosamente con l’accento sulla “o”, ricalca quella tipica degli stadi britannici old style; quattro stand indipendenti, senza curve, coperti per buona parte, senza tabellone luminoso. Ventiduemila spettatori, circa, tutti posti a sedere; distanza dal campo, praticamente nulla. Una gara di rugby, qui, è bellissima, ma immagino cosa dev’essere un incontro di football, con lo stadio così pieno. L’atmosfera. Oltretutto, l’Aberdeen FC può contare su un pubblico molto caloroso. Il main stand, la tribuna centrale, che è di solito anche lo stand più vecchio, ha ancora i piloni a restringere la visuale. Da qui, vedo la gara.
Con il kick off fissato alle 3pm, il secondo tempo si gioca sotto i riflettori; siamo fortunati, oggi, perchè nonostante ci siano 5°C il vento non infierisce e si sopportano anche, abbastanza agevolmente, i quaranta minuti al buio. Con i riflettori accesi, il fascino del Pittodrie aumenta ancora, se possibile. Il pubblico oggi è anche caloroso e appassionato, nonostante la Scozia riesca, in campo, a mostrare fasi di bel gioco.
Al termine, torniamo ancora a piedi verso il centro città, stavolta seguendo la fiumana di tifosi che lascia lo stadio tutt’altro che soddisfatta dopo la sconfitta patita dalla Scozia. Abbiamo il bus alle 8.15pm, quindi tutto il tempo a disposizione per un ultimo giro in città e per la cena prima di imbarcarci direzione sud, direzione Capital City.
Arriviamo ad Edimburgo dopo poco meno di tre ore, e troviamo effettivamente Princes St. sgombra dai cantieri come previsto. Anche i lavori per la preparazione degli eventi natalizi sembrano essere praticamente terminati, in vista dell’apertura ufficiale prevista per il 29 novembre. Prendiamo l’11 verso Morningside mentre i pub si svuotano. La nostra giornata si chiude, la nottata di qualcun altro è appena cominciata...
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