venerdì 23 novembre 2012

Edinburgh-Ospreys




Venerdì sera, sempre tempo di "RaboDirect PRO12".
Stasera al Murrayfield va in scena un gustoso anticipo della nona giornata della competizione, con i padroni di casa di Edinburgh, alla continua e quasi disperata caccia di un risultato "importante" che possa essere la svolta della stagione, finora cominciata malissimo, che ospitano gli Ospreys.
Entrambe le formazioni sono prive degli internazionali, dal momento che le Nazionali sono ancora impegnate nei test match autunnali (domani Scozia-Tonga, al "Pittodrie" di Aberdeen, chiuderà la serie per il "Cardo")ma la partita è comunque interessante.
Per esempio, stasera il pilone di Edinburgh, Allen Jacobsen, torna a disposizione della sua squadra dopo aver deciso di abbandonare il rugby "internazionale" per motivi personali; al suo ingresso in campo, nel secondo tempo, i 3128 spettatori gli hanno tributato un lungo applauso.
Poi, nonostante le assenze, gli Ospreys sono comunque i campioni in carica della competizione "celtica" e, anche con le riserve, sono pur sempre una squadra completa e temibile.
Edinburgh stasera approccia bene la gara, nonostante chiuda il primo tempo sotto per 8-13 a causa della prestazione "monstre" dell'apertura dei gallesi, Matthew Morgan, che con una meta (trasformata) e due punizioni mette a segno tutti i punti dei "visitors"; davvero un bell'elemento, con ottima visione di gioco e un piede parimenti interessante. Peccato abbia davanti un tale Dan Biggar, in quel ruolo, ma se continua con queste prestazioni potrà certamente ritagliarsi ulteriore spazio.
Comunque sia, nella ripresa l'indisciplina degli Ospreys fa la differenza, o meglio dei loro avanti; prima Williams, poi Lewis, infatti, si prendono il giallo per falli evitabili e lasciano per venti minuti i propri compagni in inferiorità. Anche contro un Edinburgh impacciato e inconcludente, come si è dimostrato negli ultimi tempi, a questi livelli questi cali di concentrazione si pagano sempre duramente.
Per la cronaca, prima delle due espulsioni temporanee in campo ce ne sono state alcune sugli spalti, quando una comitiva di "buontemponi" alticci, vestiti chi da Santa Claus, chi da guardia britannica, ha attirato le attenzioni degli steward che ha chiesto loro di lasciare, temporaneamente, gli stand. 
A volte, capita che il campo influenzi gli spalti...



I rossoneri non riescono a marcare una meta, nella ripresa, ma trovano il piede fatato di Hunter, che dalla piazzola si scopre cecchino infallibile e con i suoi cinque calci ribalta risultato e sorti dell'incontro.
Gli Ospreys si bloccano, non riescono ad esprimere il loro potenziale offensivo e anche i trequarti, nonostante l'ottima prova della mediana, non hanno quasi mai occasioni decenti per attaccare.
Buona la prova del fratellino di Tim Visser, Sep, che si è fatto notare per alcune corse sulla fascia ma soprattutto per essere quasi venuto alle mani con il centro gallese Spratt.
La gara, comunque, si chiude 23-13 per Edinburgh, che torna alla vittoria negando addirittura il punto di bonus agli ospiti con l'ultima punizione di Hunter, oltre gli 80 minuti regolamentari, per fallo commesso in ruck proprio sotto i pali.
Adesso gli scozzesi devono concentrarsi per riaprire i giochi anche in Heineken Cup; i prossimi incontri con il Racing Metro saranno decisivi per la permanenza nella massima competizione europea.





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