sabato 29 dicembre 2012

Ediburgh Rugby-Glasgow Warriors (1872 Cup, 2nd leg) 17-21


I Glasgow Warriors conquistano la quarta "1872 Cup" consecutiva, quella del 140° anniversario, battendo anche a domicilio sul terreno del "Murrayfield" l'Edinburgh Rugby al termine di un'altra gara senza storia, dominata sia dal punto di vista tecnico che tattico. Una vittoria netta, schiacciante, mai in discussione, che bissa il successo di una settimana fa allo "Scotstoun" e consente ai Warriors, oltre alla conquista del trofeo, di consolidare la posizione in zona playoff nella PRO12.
Una tempesta di vento (fino a 25mph) e acqua, durata dalla tarda sera di ieri fino a mattino inoltrato avrebbe potuto compromettere, se non il regolare svolgimento dell'incontro (perché, fortunatamente, stiamo sempre parlando di rugby!) sicuramente lo spettacolo per i numerosi spettatori (tra cui tanti tifosi da Glasgow) che sono accorsi al Murrayfield quest'oggi. Per la prima volta, infatti, noto pubblico anche dietro una delle due "acca", cosa davvero positiva e indice del fatto che la gara è davvero molto sentita, da queste parti, come ho avuto modo di sperimentare in questa settimana che ha diviso i due inter-city derby, in programma per la undicesima e dodicesima giornata di RaboDirect PRO12 con lo schema, festivo, del back-to-back, ovvero andata e ritorno ravvicinate.
Questa formula, adottata anche per le altre gare del torneo celtico (oggi era in programma anche il ritorno del derby italiano, tra Benetton Treviso e le Zebre) è stata scelta per agevolare gli spostamenti delle squadre nel periodo festivo e garantire maggiore afflusso di spettatori.
Come al solito, i fuochi d'artificio hanno accolto le due squadre in campo e la gara, proprio come era accaduto una settimana fa, entra subito nel vivo.
Perchè Edinburgh spinge ma i Warriors vanno, dopo soli sei minuti di gioco e al termine della prima, vera occasione offensiva, oltre la linea a marcare la meta con l'ala Maitland che finalizza nell'angolo alla sinistra d'attacco un'azione nata dalla parte opposta, da un ovale giocato al largo in un breakdown ai ventidue rossoneri.



Horne non trasforma e poco dopo una punizione di Laidlaw riporta sotto i Gunners che si trovano anche col vantaggio dell'uomo in più già al 13', quando ancora Horne è protagonista in negativo, prendendosi il giallo per un placcaggio pericoloso a metà campo.
La gara non decolla e Edinburgh calcia letteralmente alle ortiche la palla per il primo vantaggio, con Laidlaw che manda a lato una punizione che l'arbitro Paterson ha concesso per un fuorigioco e che i Warriors, contestandola, hanno addirittura avvicinato di dieci metri ai pali.
Il tempo, oggi, è il peggior nemico di Edinburgh, insieme alla fretta di trovare i punti per raggiungere il vantaggio di dieci lunghezze che permetterebbe loro di conquistare anche la coppa.
Tuttavia, sembra, finora, che i Weegies siano in completo controllo del match.
Infatti non solo passano incolumi i dieci minuti in inferiorità, ma marcano, cinque minuti dopo, la seconda meta dell'incontro con Jackson che intercetta a metà campo un ovale giocato malissimo da Francis (ancora una volta prestazione incolore dell'apertura di Edinburgh). Edinburgh riesce nell'impresa di prendere una meta battendo veloce una punizione conquistata da una rolling maul, per la prima volta nel match con il proprio pack capace di avere la meglio su quello avversario.
Continua ad essere imbarazzante la prestazione difensiva dei Gunners, che si salvano dal tracollo poco dopo per ben due volte, la prima grazie all'intervento dell'arbitro, che annulla una meta ad Harley per (presunta) irregolarità nel breakdown, la seconda per un miracoloso quanto goffo recupero di Visser a meno di cinque metri dalla linea di meta. I Warriors muovono comunque ancora il tabellino, chiudendo il primo tempo sul 3-16 (grazie a due punizioni di Horne).
Ironia della sorte, i Glaswegians sono in vantaggio di tredici punti, poco più di quelli che servirebbero ad Edinburgh. Che, adesso, ne deve fare ventitré, senza subirne, per provare a ribaltare risultato, pronostico ed inerzia del match.



La ripresa si apre coi Warriors ancora in attacco e ancora vicini alla marcatura per ben due volte nei primi dieci minuti, la prima con Paterson che deve consultarsi con il TMO prima di non convalidare e indicare la touche ai cinque metri e la seconda con un'offensiva "alla mano" bloccata da una scorrettezza dei Warriors a pochi metri dalla linea di meta. La pressione dei Glaswegians toglie l'ossigeno ad Edinburgh, che resta con l'uomo in meno (52') quando Jacobsen si prende il giallo, per entrata scorretta al breakdown.
E quando i Warriors marcano la terza meta con Pyrgos (55', non trasformata da Horne), la gara è virtualmente finita, col tabellino che dice 3-21.
Adesso Glasgow si rilassa, come era capitato anche nella gara dello Scotstoun ed Edinburgh marca la sua prima meta con il centro King abile a sfruttare uno sfondamento centrale dell'estremo Tonks. Laidlaw trasforma da sotto i pali e i Gunners accorciano le distanze, sul 10-21.
Glasgow manca la meta del bonus al minuto 63', quando una grande azione di van der Merwe viene vanificata, incredibilmente, da un avanti di Hogg ad un passo dalla linea. E quando Bradley decide, finalmente, di apportare i cambi nei trequarti, togliendo Francis, spostando Laidlaw apertura e il neo entrato Rees mediano di mischia, la musica per i Gunners inizia a cambiare. Infatti ne beneficia soprattuto il gioco offensivo di Edinburgh, con il redivivo Tim Visser, che va a marcare sotto i pali la meta del 17-21 (trasformata da Laidlaw) che se non riapre i giochi per la coppa, almeno rimette in discussione la vittoria del match, a cinque minuti dalla fine.
Tuttavia i Warriors, pur mancando il bonus offensivo, conquistano vittoria e coppa, lasciando ai Gunners solo un amaro punto di bonus difensivo.


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