domenica 13 gennaio 2013
La "Red Army" invade Edimburgo
Munster deve vincere col punto di bonus offensivo, nella penultima giornata di "Heineken Cup", nella difficile trasferta del Murrayfield contro Edinburgh e i suoi tifosi rispondono "presente" alla grande.
Ci sono 6220 spettatori, oggi, nella "Home of Scottish Rugby" e la stragrande maggioranza di loro sostiene gli irlandesi alla ricerca dell'impresa.
Stamattina nevicava e quando sono uscito di casa mancava poco più di un'ora e mezza al kick off. Corsa sul primo bus, corsa sul secondo dopo aver cambiato in Princes St, arrivo allo stadio a meno di mezz'ora dall'inizio della partita. Velocemente a recuperare programma, lineups e un caffè caldo, quando sbuco dalle scale trovo una marea rossa che invade l'East Stand del "bestione". Sembra di essere a Limerick, è il mio primo pensiero, perchè davvero il tifo dei sostenitori irlandesi, oggi, è stato spettacolare. Canti, sventolio di bandiere, fiumi di sidro e birra, e ognuno di loro coi colori sociali addosso, fosse la maglia, la felpa oppure solo una sciarpa o la cuffia, ognuno dei tantissimi al seguito ha contribuito a trasformare una giornata fredda e umida in uno spettacolo. Non solo, il silenzio durante i calci piazzati era emozionante.
Munster non centra l'obiettivo del bonus offensivo (per la cronaca, vedi qui ) ma la partita è stata davvero bella, con un'insperata quanto tardiva "risurrezione" di Edinburgh che trova le prime due mete della stagione europea e salva, in qualche modo, il suo onore.
All'uscita, ancora una marea rossa si riversa per le strade attorno al Murrayfield, alla ricerca di un bus per tornare in centro. Simpatici siparietti, come la tifosa che va in caccia di "one pound" per pagarsi il biglietto, con i bus che corrono verso Princes St che cambiano accento, per un giorno, prendendo quello della Provincia più a sud d'Irlanda, quella più "tradizionale" e quella con il pedigree più "nobile" dal punto di vista rugbystico.
Perchè, nonostante i trionfi di Leinster negli ultimi anni abbiano messo un pò in ombra il Cervo e i suoi seguaci, la leggenda del "Thomond Park" è lì a testimoniare che un presente difficile non può cancellare un passato glorioso.
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