giovedì 18 ottobre 2012

Independence Day (alla scozzese)



Mentre io volavo sulle Alpi, in direzione Caledonia, ad Edimburgo il Primo Ministro Scozzese, Alex Salmond, e il Premier Britannico, David Cameron, apponevano le loro firme in calce all' "Edinburgh Agreement"(foto sopra, dalla prima pagina di "Metro")
Di cosa si tratta, dal momento che in Italia non se n'è praticamente parlato?
Questo accordo stabilisce che il Parlamento Scozzese (dove la maggioranza è composta da membri dello SNP, lo Scottish National Party) avrà la possibilità di indire un referendum il cui unico quesito sarà: "Volete l'indipendenza della Scozia dalla Gran Bretagna?"
Il referendum si terrà nell'autunno del 2014, indicativamente, e vi parteciperanno tutti gli scozzesi che avranno, a quella data, compiuto 16 anni. Questa è la seconda, grande notizia, perché contestualmente a quanto detto sopra, è stata abbassata anche l'età minima per il diritto di voto, per far partecipare quante più persone possibile.
Negli ultimi secoli la Scozia è stata attraversata da un forte sentimento nazionalista, che per la prima volta, in maniera libera, democratica e non violenta, avrà la possibilità di esprimersi sulla madre di tutte le questioni: uno Stato libero ed indipendente, non più parte del Regno Unito.
Tuttavia, gli ultimi sondaggi darebbero per vincente il "NO"; Mr Salmond, che forse più di tutti esce vincitore dopo questo accordo, dovrà fare un grande lavoro per convincere gli indecisi e "convertire" i contrari. Oggi, al convegno di Perth del SNP, la campagna elettorale è già cominciata.

I "Commonwealth Games" che Glasgow ospiterà nell'estate del 2014, potrebbero essere l'ultimo evento che la Scozia ospita come membro della GB.
Sarà una bella corsa, ma sicuramente è già stato un grande passo, sia per la Scozia, sia per la Gran Bretagna.

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