mercoledì 13 febbraio 2013
Apre il primo "Krispy Kreme" in Scozia. Esplode la "doughnuts mania"!
Stamattina alle 7am ha aperto, presso il centro commerciale "Hermiston Gait", alle porte di Edimburgo, il primo "Krispy Kreme" della storia in Scozia. L'inaugurazione di questo locale, una vera e propria "fabbrica" di doughnuts, di ciambelle fritte, preferibilmente glassate, ha spinto centinaia di persone a mettersi in fila fin dalle prime ore della notte per essere tra i primi fortunati ad avere accesso all'interno del "ristorante". Tra loro, un vero e proprio "fanatico" di inaugurazioni di Krispy Kreme in UK, un ragazzo di 33 anni, Benjamin Esterson, di Londra, che è arrivato direttamente dalla Turchia, dove lavora come istruttore alpinista, ha dormito per una notte in tenda davanti al negozio e ha già presenziato all'inaugurazione di 22 nuovi "Krispy Kreme", tra cui il primo in Galles. "E' qualche anno che si parla del primo negozio in Scozia, lo stavo aspettando con ansia e non mi sarei perso l'apertura per nulla al mondo!"ha dichiarato Benjamin ai microfoni di STV.
Il primo cliente ad entrare nel nuovo negozio ha diritto ad una "VIP Krispy Kreme Golden Card" che gli consente di avere 24 doughnuts gratuiti al mese per un anno, mentre i primi 12 ricevono un "pacchetto" benvenuto. Per l'occasione, l'azienda americana ha prodotto come gadget sciarpe in tartan.
Ma cos'è questo posto?
Krispy Kreme è un'azienda statunitense che produce doughnuts (si, proprio quelli che mangia Homer e che in USA chiamano più semplicemente donuts) dal 1937. In UK ci sono già numerosi negozi della catena, ma le "ciambelle" sono così amate da queste parti che il marchio è in continua espansione.
Per tutta la giornata, il traffico nelle vie attorno al centro commerciale è andato in tilt, con lunghe code di automobilisti che aspettavano di potersi gustare il loro primo "Krispy Kreme" della storia scozzese.
Pancake Day
Scotch Pancakes con Maple syrup |
Ieri, 12 febbraio, si è celebrato il "Pancake Day", versione anglosassone del "martedì grasso", giorno che precede il mercoledì delle ceneri e l'inizio della Quaresima.
La tradizione vuole che, il giorno prima dell'inizio di un periodo di digiuno e penitenza, si festeggi mangiando cibi "grassi" e pesanti, qui rappresentati dai pancakes.
Questa tradizione e questo nome sono comuni a UK, Irlanda, Australia, Nuova Zelanda e Canada.
Pur essendo una ricorrenza con connotati religiosi, anche nella laica Gran Bretagna è molto sentita.
Nel nostro piccolo, anche noi abbiamo partecipato, facendo colazione con pancakes "normali" (Scotch pancakes), pancakes larghi (molto simili alle crepes) e pancakes con uvetta e limone, il tutto ricoperto da sciroppo d'acero, golden syrup o cioccolato, secondo i gusti e per non farsi mancare nulla.
martedì 12 febbraio 2013
Visita alla "Rosslyn Chapel"
Dopo un altro periodo di "crisi", negli anni Cinquanta del secolo scorso sono cominciati nuove opere di restauro, che continuano tutt'oggi.
Come arrivarci: autobus "Lothian Buses" numero 15, direzione Penicuik, anche da Princes St. (biglietto singolo £1,40 giornaliero £3,50). E' nel paese di Roslin, Midlothian EH25. Fermata davanti all'Hotel Original Rosslyn sulla Main Street
Costo: ingresso £9 ogni mezz'ora guida compresa nel prezzo
Curiosità: dopo che la chiesa è stata citata da Dan Brown nel suo best seller "The Da Vinci Code", ma soprattutto dopo l'uscita del film hollywoodiano nel 2006, i visitatori sono passati da 30mila all'anno a 30mila nel solo mese di agosto dell'anno seguente!
Non è possibile scattare fotografie all'interno della chiesa.
Ci saranno impalcature per i prossimi mesi, anche all'interno, per il restauro della facciata Ovest e della parte Nord interna.
Il cartello all'inizio del viale che conduce alla Chapel |
La Rosslyn Chapel vista dal lato Nord |
Il lato Sud della Chapel |
La guida |
La fermata del bus con l'Hotel sullo sfondo |
Scozia-Italia, 6 Nazioni
Finalmente arriva il grande giorno di Scozia-Italia, seconda gara del 6 Nations 2013.
Parto presto la mattina di sabato 9 febbraio, perché, nonostante il kick off sia fissato alle 2.30pm, alle 10.30am c'è in programma una conferenza stampa cui non voglio mancare. Quindi, passerò quasi otto ore all'interno del Murrayfield, ma sinceramente il tempo volerà.
La Scozia dà una severa lezione all'Italia, battendola 34-10 ma soprattutto facendo tornare i ragazzi di Brunel sulla terra dopo l'entusiasmo per la vittoria contro la Francia.
Per il commento, www.dotrugby.it
Di seguito, qualche immagine che vale più di tante parole. La prossima sfida, Scozia-Irlanda. Sinceramente, non vedo l'ora!
Reekie, la mascotte di Edinburgh presente come sempre al Murrayfield |
Il momento degli inni nazionali |
L'arrivo della Scozia, scortata dalle cornamuse |
Il Murrayfield, non sold out ma pur sempre d'impatto |
Back to Italy (part 2)
Verso Milano... |
Marassi... |
Certo, avrei potuto fare, avrei dovuto...ho imparato ad accontentarmi, ho imparato ad accettare come sono e come siamo. E' stata una sei giorni fantastica, ho avuto la fortuna di trovare anche un clima eccellente, nonostante il viaggio di andata sia stato "difficile", con il cambio di rotta e l'atterraggio a London Gatwick per il malore di un passeggero, l'arrivo con due ore di ritardo, l'arrivo a Genova quasi a mezzanotte...
Dopo Genova, dopo il Genoa, ritorno a Pavia per alcune formalità da sbrigare e poi, di nuovo, fortunatamente, Milano.
Chiesa di San Matteo a Genova, sempre una tappa fissa |
Pub Britannia, peccato la domenica fosse chiuso |
Genova, Genoa, Zena...Piazza De Ferrari |
Il Genoa saluta la Nord dopo la vittoria 3-2 contro la Lazio |
Piazza Duomo, Milano, vista dal Museo del '900 |
Lavori in corso in Galleria Vittorio Emanuele II, Milano. Là dove c'era un McDonald's, sorgerà il nuvo store di Prada... |
English Channel, view from my seat |
Hearts-Dundee FC 1-0
La partita, in sè, non è un evento, perchè se è vero che gli Hearts stanno vivendo un momento difficile rischiarato dalla vittoria nella Wee Cup, gli ospiti di questa sera sono ultimi in classifica e, praticamente, già retrocessi in First Division. Tuttavia, i Dees hanno, finora, battuto i Jambos (1-0) in entrambi gli incontri disputati, dimostrandosi la loro bestia nera. Compro il biglietto per la gara solo alla vigilia e mi trovo nel Gorgie Stand, fila 4 dal campo, quasi dietro la porta. Non male, per £18 direi che è forse il posto migliore che si potesse sperare, con così poco tempo a disposizione. Il Dundee si dimostra squadra tignosa, e nonostante gli Hearts creino molto, non riescono a passare. Certo, la tattica di coach McGlynn, ovvero schierare una sola punta (Ngoo) contro gli ultimi in classifica, in casa, non è di quelle che definirei geniale, però va dato atto ai Dees di non presentarsi come vittima sacrificale. Ci vuole un guizzo dei due ragazzini entrati dalla panchina per “break the duck” Dundee, ovvero cross di Novikovas dalla sinistra, gol in tuffo di testa di John Sutton, sotto un diluvio che si era scatenato pochi minuti prima a rendere il tutto molto “coreografico”. 1-0, stavolta per gli Hearts, il risultato finale.
Per lo spettacolo, passare la prossima stagione, spero, ma adesso basta e avanza così.
Portobello, il mare di Edimburgo
Cosa vedere: passeggiata di circa un miglio lungo il Firth of Forth (Mare del Nord)
Consigli: prepararsi al vento, se dovesse piovere evitare l'ombrello (meglio rifugiarsi in qualche bar e aspettare che si sfoghi!)
Mappa dei dintorni della "spiaggia di Edimburgo" |
Il mare d'inverno |
St.Mirren-Celtic, semifinale Scottish Communities League Cup
Il fine settimana della League Cup si chiude ad Hampden, al National Stadium, dove è in programma la seconda semifinale, tra il St. Mirren e il Celtic.
Il St. Mirren, sorteggiato come squadra “in casa”, viene da Paisley, un sobborgo di Glasgow dove si trova, anche, l’aeroporto della città, Prestwick. La gara di oggi, quindi, può essere considerata un derby, per estensione, diciamo così, nonostante, ovviamente, siamo lontani anni luce dal fascino dell’Old Firm.
Hampden, per me, vuol dire Megabus numero 900 per Glasgow dalla Bus Station di St.Andrew’s Square. Partita alle 2.30pm, quindi “levataccia”, colazione straveloce e bus per il centro. Salgo sul pullman delle 10am, perchè la domenica hanno cadenza ogni mezz’ora e non vorrei rischiare di arrivare tardi al match. Il viaggio è abbastanza lungo, perchè anche se il pullman, in realtà, ci impiega la solita ora e venti minuti a coprire le 50 miglia che separano Auld Reekie da Glasgow, si sta stretti, coi posti esauriti. Appena sceso, di corsa a sgranchirmi le gambe dentro le Buchanan Galleries, dove mi prendo anche una IrnBru per il viaggio fino al National Stadium. Alle 12.05 circa sono sul bus della First numero 75, dal centro verso Hampden. Arrivo con buon anticipo, meno di un paio d’ore prima del kick off, ma voglio godermi con calma il prepartita in questo stadio.
Dopo il pranzo e una tazza di caffè, la casa del calcio scozzese si spalanca ai miei occhi, ancora praticamente vuoto. Non fa freddissimo, per fortuna qui il cielo è coperto ma, showers a parte, resisterà per tutto il giorno; è una fortuna, perchè ho lasciato Edimburgo sotto la neve e, nonostante l’efficienza britannica, sempre meglio strade pulite per il ritorno a casa.
La gara è interessante ma, sulla carta, già scritta. Negli ultimi otto incontri disputati tra le due squadre, il Celtic non solo ha sempre vinto, ma non ha mai concesso nemmeno un gol ai Pandas. Poi, il fattore ambientale: alla mia sinistra, in una curva praticamente vuota, i tifosi dei Buddies; nel resto dello stadio, praticamente pieno, i Bhoys. Rapporto: almeno 1/10. Eppure, succede l’imponderabile, si conferma l’imprevedibilità del calcio.
Il Celtic, in corsa per il treble interno e per tutte le competizioni, prossimo avversario della Juventus in Champions League, prende tre gol da chi non gli segnava da anni, sbaglia un rigore, butta al vento occasioni clamorose e perde 3-2, mandando la squadra di Danny Lennon in paradiso per un giorno.
Il pubblico di fede Hoops lascia lo stadio in silenzio, mentre “il decimo” di stadio alla mia sinistra esulta, incredulo, celebrando qualcosa che, a buon diritto, può essere definito un sogno diventato realtà.
In sala stampa Neil Lennon criticherà pesantemente l’atteggiamento dei suoi, mentre l’ “altro” Lennon, Danny, dirà che nella settimana precedente il match ha caricato i suoi ragazzi mostrando loro un video, fatto da un tifoso del St.Mirren, dove aveva montato tutte le vittorie celebri nei confronti con il Celtic. Il trucco ha funzionato, a marzo qui ci tornano i Pandas.
Ritorno tutto ok, nonostante anche il Megabus in direzione opposta sia pieno. Qui l’iPod ha fatto il suo dovere, il buio della strada ha aiutato e il viaggio è corso via senza intoppi.
Cara League Cuo, se tutto va bene ci vediamo in finale!
Inverness CT-Hearts, semifinale Scottish Communities League Cup
Arrivo abbastanza presto in zona, anche perchè da casa devo cambiare due bus. Scelgo, una volta giunto in Princes St, di non prendere il numero 1, che mi avrebbe portato quasi davanti allo stadio, ma opto per il 3, che mi lascia in London Rd da dove ho una prima, bellissima visuale di Easter Rd, come da una terrazza. Cammino fino allo stadio, svoltando nella strada con lo stesso nome, Easter Rd, prima di imbucare, sulla destra, Albion Road, che è, ad essere pignoli, la via dello stadio. Insomma, all’angolo col catino biancoverde trovo già alcuni banchetti col materiale, a maggioranza maroon ma con qualche sciarpa anche dell’Inverness. Sbrigate le solite formalità agli ingressi, una volta dentro devo ammettere che questo stadio ha davvero un grande fascino. Dalla tribuna si vede il mare, che sbuca nell’angolo tra lo stand occupato dagli Highlanders (il Famous Five Stand) e l’East Stand, chiamiamolo i “distinti” di uno stadio italiano.
Easter Rd è un tipico stadio britannico, tradizionale, con quattro stand che non comunicano tra loro, indipendenti, ma con gli angoli comunque chiusi a dare un senso di intimità. Oggi è praticamente pieno, perchè i Jambos non si perdono l’occasione, giocando nella propria città, di far sentire a casa i ragazzini di coach McGlynn. Il rapporto tra le tifoserie sarà di 5/1, e se per onestà sarebbe stato meglio disputare la gara a Dundee o Aberdeen, a metà strada, non posso negare che la cosa mi faccia piacere. L’Inverness di Butcher è in un periodo di forma strepitosa e solo un’impresa potrebbe consentire ai giovanissimi Jambos di centrare la finale di Hampden. Gli Highlanders, però, soffrono troppo, non riescono ad imporre il loro gioco e, nonostante passino in vantaggio con Shinnie (dopo aver sbagliato numerose palle gol) si fanno riprendere da un gol di Ngoo, nuovo acquisto (in prestito fino al termine della stagione) degli Hearts, un attaccante alto e fisicamente esuberante arrivato dal Liverpool. Si va ai rigori e gli Hearts battono il Caley Thistle (oggi seguito anche dalla mascotte, Nessie) guadagnandosi, a ben diritto, la finale di marzo e la possibilità di conquistare un titolo in questa disgraziata stagione.
Dopo gara tutto tranquillo, e dopo aver assistito alla conferenza stampa prendo il 35 in direzione Royal Mile. Stasera c’è Juve-Genoa, è una delle pochissime occasioni che ho di vedere all’opera il Grifone da quando siamo in Scozia e non me la voglio perdere. Tra l’altro, un gol di Borriello ci regala un pareggio insperato, alla prima di Ballardini in panchina. Siamo in un pub della Old Town, circondati da ragazzi australiani che celebrano l’Australian Day...c’è spazio anche per la mia esultanza, del resto il tasso alcolico alle 10pm è già alto e quindi, who cares?!
Rieccoci!
Ready, steady...go!
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